...perche è bello condividere cio che spesso si fa solo per se...

(i commenti potete lasciarli ma li leggo solo io... ;) )

un po di musica....

lunedì 31 marzo 2008

mentre i sogni miei segreti li rombavano via i TIR...


Giusto in tempo!!!

Per poco nn saltava il post di oggi...senza il mio amato portatile è un impresa impossessarmi del pc!!!tra mamma e giuseppe è proprio un impresa!!!

Allora vediamo un po canzone foto...foto canzone...cazzarola che mettiamo oggi????mmmmmmmmmm

lo so posso sembrare maniacale ma il guccio è il guccio....


Autogril- Francesco Guccini

La ragazza dietro al banco mescolava birra chiara e Seven-up, e il sorriso da fossette e denti era da pubblicità, come i visi alle pareti di quel piccolo autogrill, mentre i sogni miei segreti li rombavano via i TIR...
Bella, d' una sua bellezza acerba, bionda senza averne l' aria, quasi triste, come i fiori e l' erba di scarpata ferroviaria, il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere...
Basso il sole all' orizzonte colorava la vetrina e stampava lampi e impronte sulla pompa da benzina, lei specchiò alla soda-fountain quel suo viso da bambina ed io.... sentivo un' infelicità vicina...
Vergognandomi, ma solo un poco appena, misi un disco nel juke-box per sentirmi quasi in una scena di un film vecchio della Fox, ma per non gettarle in faccia qualche inutile cliché picchiettavo un indù in latta di una scatola di té...
Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti, senti io ti vorrei parlare...", poi prendendo la sua mano sopra al banco: "Non so come cominciare: non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia? Non lasciamo che trabocchi: vieni, andiamo, andiamo via."
Terminò in un cigolio il mio disco d' atmosfera, si sentì uno sgocciolio in quell' aria al neon e pesa, sovrastò l' acciottolio quella mia frase sospesa, "ed io... ", ma poi arrivò una coppia di sorpresa...
E in un attimo, ma come accade spesso, cambiò il volto d' ogni cosa, cancellarono di colpo ogni riflesso le tendine in nylon rosa, mi chiamò la strada bianca, "Quant'è?" chiesi, e la pagai, le lasciai un nickel di mancia, presi il resto e me ne andai...

domenica 30 marzo 2008

Culodritto cosa vuoi che ti dica?Solo che costa sempre fatica e che il vivere è sempre qello, ma è storia antica

La canzone di oggi non ha motivo di essere ne presentata ne spiegata..ne tanto meno la foto...potrebbe sembrare fuori luogo ed inappropriata ma vi assicuro che nn lo è...forse è dietro la bottiglia che si cela la spiegazione...c'è chi sa e c'è chi potrebbe immagginarlo...voi godetevi la canzone e non ci pensate....
Culodritto -Francesco Guccini
Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti
e le tue risate pulite e piene, quasi senza rimorsi o pentimenti,
ma come vorrei avere da guardare ancora tuttocome i libri da sfogliare
e avere ancora tutto,o quasi tutto, da provare...
Culodritto, che vai via sicura, trasformando dal vivo cromosomi corsari
di longobardi,di celti e romani dell' antica pianura, di montanari,
reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi,
di sospetto e di fede nel mondo curioso dei grandi,
anche se non avrai le mie risse terrose di campi, cortile e di strade
e non saprai che sapore ha il sapore dell' uva rubato a un filare,
presto ti accorgerai com'è facile farsi un' inutile software di scienza
e vedrai che confuso problema è adoprare la propria esperienza...
Culodritto, cosa vuoi che ti dica? Solo che costa sempre fatica
e che il vivere è sempre quello, ma è storia antica, Culodritto...
dammi ancora la mano, anche se quello stringerla è solo un pretesto
per sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato o mi ha mai chiesto;
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto...
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto, da sbagliare...

sabato 29 marzo 2008

In trasferta


La canzone è una vaga farfalla che vola via nell’aria leggera


Sera...stqasera scrivo da pc straniero..il mio pazziello è in riparazione..ma mica potevo nn scrivere no?????? mi sn preso un impegno e lo porto avanti...

Allora la canzone di stasera a me piace molto e mi ha fatto cominciare ad amare la canzone di Guccini...


Una Canzone-F.Guccini

La canzone è una penna e un foglio così fragili fra queste dita,

è quel che non è, è l’erba voglio

ma può essere complessa come la vita.

La canzone è una vaga farfalla che vola via nell’aria leggera,

una macchia azzurra,

una rosa gialla, un respiro di vento la sera,

una lucciola accesa in un prato,

un sospiro fatto di niente ma qualche volta se ti ha afferrato

ti rimane per sempre in mente

e la scrive gente quasi normale

ma con l’anima come un bambino

che ogni tanto si mette le ali e con le parole gioca a rimpiattino.


La canzone è una stella filante che qualche volta diventa cometa

una meteora di fuoco bruciante però impalpabile come la seta.

La canzone può aprirti il cuore con la ragione o col sentimento

fatta di pane, vino, sudore lunga una vita, lunga un momento.

Si può cantare a voce sguaiata quando sei in branco,

per allegria o la sussurri appena accennata se ti circonda la malinconia

e ti ricorda quel canto muto la donna che ha fatto innamorare

le vite che tu non hai vissuto e quella che tu vuoi dimenticare.


La canzone è una scatola magica spesso riempita di cose futili

ma se la intessi d’ironia tragica ti spazza via i ritornelli inutili;

è un manifesto che puoi riempire con cose e facce da raccontare

esili vite da rivestire e storie minime da ripagare

fatta con sette note essenziali e quattro accordi cuciti in croce

sopra chitarre più che normali ed una voce che non è voce

ma con carambola lessicale può essere un prisma di rifrazione

cristallo e pietra filosofale svettante in aria come un falcone.


Perché può nascere da un male oscuro

che è difficile diagnosticare

fra il passato appesa e il futuro,

lì presente e pronta a scappare

e la canzone diventa un sasso lama, martello, una polveriera

che a volte morde e colpisce basso e a volte sventola come bandiera.

La urli allora un giorno di rabbia

la getti in faccia a chi non ti piace

un grimaldello che apre ogni gabbia

pronta ad irridere chi canta e tace.

Però alla fine è fatta di fumo

veste la stoffa delle illusioni, nebbie, ricordi, pena, profumo:

son tutto questo le mie canzoni

venerdì 28 marzo 2008

Ieri sera mi sn addormentato...vabbe la metto stamattina la foto e la canzone...
L'ascoltavo l'altro giorno(e diciamo che la sento mooooltoo spesso ultimamente) e mi è venuta in mente qesta foto fatta all'isola d'Elba scattata due estati fa...

Cosa rimane di noi. Ora che ci siamo amati ed odiati e traditi.
E non c’è più limite.
Sfreccia in cielo un aeroplano. Io ti amo e non ti penso mai.

qestA è la parte che senpo un o piu mia e che mi da piu a pensare..penso si riferisca a qella cosa che abbiaMo fatto un po tutti...vi ricordate qaNdo da ragazzini quardavaMo la scia degli aerei e dicevamo mi peNsa???e qalcunaltro mi ama??? :) mai degradarE un amore ad amicizia..meglio accantonare i sentimento ...Io ti Amo e non ti penso mai...
..tra qeste righe c'è un regalo per una persona che nn so mai se leggerà..i regali sn belli da pensare e da fare dimostra qanto una persona ci stia dentro sta a chi dovrebbe riceverli apprezzarli e custodirli gelosamente..


L’AEROPLANO- Baustelle
Che cosa resta di noi che scopiamo nel parcheggio.
Cosa resta di noi: un rottame di Volkswagen.
Il ricordo, si sa, trasfigura la realtà.
La verità se ne sta sulle stelle più lontane.
Ci rimane una città. Un lavoro sempre uguale.
Una canzone che fa sottofondo all’Indecifrabile.
Cosa rimane di noi. Ragazzini e ragazzine.
La domenica dentro le chiese ad ascoltare la parola di Dio.
Il futuro era una nave tutta d’oro che noi pregavamo ci portasse via lontano.
Cosa rimane di noi. Ora che ci siamo amati ed odiati e traditi.
E non c’è più limite.
Sfreccia in cielo un aeroplano. Io ti amo e non ti penso mai.
Penso a quello che ci resta.
Vola l’aeroplano. Va lontano. Vola su Baghdad.
Noi voliamo invano.
Che cosa resta degli anni passati ad adorarti.
Cosa resta di me, delle bocche che ho baciato in discoteca.
Che cosa ne è della nostra relazione. Stupidi noi che piangiamo disperati.
Che cosa resta dei sogni che avevamo nella testa.
La nostra esperienza a che cosa servirà.
Sfreccia in cielo un aeroplano. Io ti amo e non ti penso mai. Penso a quello che ci resta.
Vola l’aeroplano. Va lontano. Vola su Baghdad.
Noi voliamo invano.

giovedì 27 marzo 2008

...e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso...


mi ero riproposto di fare na cosa seria ma stasera ho recuperato un mega gioco...e lo mensiono..wenning11 2002...

Ok premessa fatta...la foto del giorno c'è..mmmm cosa manca..la canzone..allora vediamo un po
canzone datata 1981...

Se ti tagliassero a pezzetti-Fabrizio De Andrè
Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.

Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere, parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso.

Rosa gialla rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.

Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.

E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.

Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.

mercoledì 26 marzo 2008

Ragaaaaaaaaa mi avevano bloccato


Ma avete capito un po??? nn potevo piu scrivere un cavolo...qalcuno mi aveva egnalao come spam...e vabbe pasienza che dobbiamo fare...pero ora è tutto ok :) allora vediamo un po la foto è qesta...è qella di ieri ma un po personalizzata....per qanto riguarda la canzone siamo in mani amiche...ci pensa raffa a trovarne una ad ok... :) cavolo qanto è moscia!!!!nn ci riesce piange
:'( .
Ok ci penso io mmmmmmm pensiamo....
prendo un pezzo ska di antologia x qanto riguarda l'italiano...che è la musica che preferisco...

Zeta reticoli- Meganoidi
Preso con l’ultimo invito di un progetto
Che si presenta nel nome della verità
You know falling in illusion
Catturati nel sonno della nostra età
Un messaggio ripete che il mio posto è qui
Mostra tutti i vantaggi e le comodità
Rag-doll dimmi se ci sei anche tu
In un lago di sangue detto libertà

Brucia ancora che prima o poi ritornerò
Conservo di nascosto sempre lo stesso smalto
Non temere zeta reticoli on my mind
Aspetterò il momento per un migliore slancio

Neri quei giorni che passano senza di te
Quasi convinto che in fondo sia meglio così
Allentare la presa per merito di
Chi mi consola ed esorta alla rinuncia
Ma la pelle rigetta quel sorriso che
Trapiantato da bocche riverenti
No, lo sai non funziona su di me
Ostinato a ripetere tra i denti

Brucia ancora che prima o poi ritornerò
Conservo di nascosto sempre lo stesso smalto
Non temere zeta reticoli on my mind
Aspetterò il momento per un migliore slancio

martedì 25 marzo 2008

Non riesco a dormireeeeeeee


Cazzarola mi sn messo a letto alle 8emezza...ed eccomi qa..lo sapevo che nn potevo resistere tanto a letto..la Pasqetta è stata una devastaziane(mai mangiato tanto) ma cmq nn tanto da farmi mancare il mio appuntamento qui nottorno...La canzone che vi lascio stasera è qesta..nn mi va di farci una prefazio leggetela e se la trovate sentitela (sta nell 'ultimo album dei Baustelle AMEN)

L'aereoplano (Baustelle)
Che cosa resta di noi che scopiamo nel parcheggio.
Cosa resta di noi: un rottame di Volkswagen.
Il ricordo, si sa, trasfigura la realtà.
La verità se ne sta sulle stelle più lontane.
Ci rimane una città. Un lavoro sempre uguale.
Una canzone che fa sottofondo all’Indecifrabile.
Cosa rimane di noi. Ragazzini e ragazzine.
La domenica dentro le chiese ad ascoltare la parola di Dio.
Il futuro era una nave tutta d’oro che noi pregavamo ci portasse via lontano.
Cosa rimane di noi.
Ora che ci siamo amati ed odiati e traditi.
E non c’è più limite.
Sfreccia in cielo un aeroplano.
Io ti amo e non ti penso mai.
Penso a quello che ci resta.
Vola l’aeroplano. Va lontano. Vola su Baghdad.
Noi voliamo invano.
Che cosa resta degli anni passati ad adorarti.
Cosa resta di me, delle bocche che ho baciato in discoteca.
Che cosa ne è della nostra relazione.
Stupidi noi che piangiamo disperati.
Che cosa resta dei sogni che avevamo nella testa.
La nostra esperienza a che cosa servirà.
Sfreccia in cielo un aeroplano. Io ti amo e non ti penso mai.
Penso a quello che ci resta.
Vola l’aeroplano. Va lontano.
Vola su Baghdad.
Noi voliamo invano.

lunedì 24 marzo 2008

Chi ben comincia è a metà del opera

Sera (o notte nn saprei sono le 3e41...)...
Ho deciso di aprire un ennesimo blog..anche se cn intenti diversi.. :)
un pensiero e una foto al giorno..
E mi impegno solonnemente a farlo..stasera mi sparo anche un frasone che tanto nessuno leggerà visto che me lo tengo x me e x chi ci capita qesto blog...
Siamo fatti per vivere ed andare avanti non per camminare come gamberi e tornare sempre indietro, mai ripararsi nel passato..il buon Guccio dice..."Frugare dentro ai soliti cassetti
dove non c'è quel che ci metti e mai le cose più importanti"...

Non BIsognerebbe mai

Non bisognerebbe mai ritornare.
Perché calcare i tuoi vecchi passi,
calciare gli stessi sassi
su strade che ti han visto già a occhi bassi?
Non troverai quell'ombra che eri tu
e non avrai quell'ora in più
che hai dissipato e che ora cerchi:
si scioglierà impossibile il pensiero
a rimestare il falso e il vero
in improbabili universi.
Eppure come un cane che alza
il muso e annusa l'aria
batti sempre la tua pista solitaria
e faccia dopo faccia e ancora traccia dopo traccia
torni dove niente ti aprirà le braccia.
E rimpiangere, rimpiangere mai.
Come piovigginano le vecchie cose:
perché tra i libri schiacciare rose
di risa paghe e piene delle spose?
E buttar via un'incognita e uno scopo
trascurare il giorno dopo
come se chiudesse sempre;
studiar la stessa pagina di storia
conosciuta già a memoria,
date e luoghi impressi a mente.
Ma gocciola da sempre sul bagnato
tesoriere dei tuoi giorni
di chi ha preso e di chi ha dato.
E ora dopo ora e dopo un attimo ed ancora
la poetica consueta è "dell'allora".
Primo: Non ricordare.
Perché i ricordi sono falsati
i metri e i cambi sono mutati
per la spietata legge dei mercati.
E' come equilibrarsi sugli specchi
ad ogni occhiata un po' più vecchi
opachi, muti e deformanti.
Frugare dentro ai soliti cassetti
dove non c'è quel che ci metti
e mai le cose più importanti.
E invece come tutti sempre lì a portarli addosso
a ricercare quel sottile straccio rosso
che lega il tempo assente
ed il presente e nella mente
tutto questo poi ci si confonder