...perche è bello condividere cio che spesso si fa solo per se...

(i commenti potete lasciarli ma li leggo solo io... ;) )

un po di musica....

sabato 29 marzo 2008

In trasferta


La canzone è una vaga farfalla che vola via nell’aria leggera


Sera...stqasera scrivo da pc straniero..il mio pazziello è in riparazione..ma mica potevo nn scrivere no?????? mi sn preso un impegno e lo porto avanti...

Allora la canzone di stasera a me piace molto e mi ha fatto cominciare ad amare la canzone di Guccini...


Una Canzone-F.Guccini

La canzone è una penna e un foglio così fragili fra queste dita,

è quel che non è, è l’erba voglio

ma può essere complessa come la vita.

La canzone è una vaga farfalla che vola via nell’aria leggera,

una macchia azzurra,

una rosa gialla, un respiro di vento la sera,

una lucciola accesa in un prato,

un sospiro fatto di niente ma qualche volta se ti ha afferrato

ti rimane per sempre in mente

e la scrive gente quasi normale

ma con l’anima come un bambino

che ogni tanto si mette le ali e con le parole gioca a rimpiattino.


La canzone è una stella filante che qualche volta diventa cometa

una meteora di fuoco bruciante però impalpabile come la seta.

La canzone può aprirti il cuore con la ragione o col sentimento

fatta di pane, vino, sudore lunga una vita, lunga un momento.

Si può cantare a voce sguaiata quando sei in branco,

per allegria o la sussurri appena accennata se ti circonda la malinconia

e ti ricorda quel canto muto la donna che ha fatto innamorare

le vite che tu non hai vissuto e quella che tu vuoi dimenticare.


La canzone è una scatola magica spesso riempita di cose futili

ma se la intessi d’ironia tragica ti spazza via i ritornelli inutili;

è un manifesto che puoi riempire con cose e facce da raccontare

esili vite da rivestire e storie minime da ripagare

fatta con sette note essenziali e quattro accordi cuciti in croce

sopra chitarre più che normali ed una voce che non è voce

ma con carambola lessicale può essere un prisma di rifrazione

cristallo e pietra filosofale svettante in aria come un falcone.


Perché può nascere da un male oscuro

che è difficile diagnosticare

fra il passato appesa e il futuro,

lì presente e pronta a scappare

e la canzone diventa un sasso lama, martello, una polveriera

che a volte morde e colpisce basso e a volte sventola come bandiera.

La urli allora un giorno di rabbia

la getti in faccia a chi non ti piace

un grimaldello che apre ogni gabbia

pronta ad irridere chi canta e tace.

Però alla fine è fatta di fumo

veste la stoffa delle illusioni, nebbie, ricordi, pena, profumo:

son tutto questo le mie canzoni

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